È stata pubblicata la seconda edizione dell’Osservatorio nazionale sulla crisi d’impresa, realizzato da Unioncamere – Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, in collaborazione con InfoCamere.
Avevamo già approfondito la prima edizione in un precedente post su LinkedIn e oggi torniamo sull’argomento con un aggiornamento che conferma molte tendenze e introduce nuovi spunti di riflessione.
Il report continua a evidenziare un’evoluzione del sistema, sempre più orientato a gestire la crisi in chiave preventiva e stragiudiziale.
Ma la novità più rilevante è che si propone per la prima volta un’analisi qualitativa delle imprese coinvolte nei diversi procedimenti, prendendo in considerazione:
- numero medio e classe degli addetti
- valore medio della produzione
- distribuzione geografica
- settore merceologico di appartenenza
- forma giuridica
Il risultato è una fotografia più nitida della crisi in Italia:
Le imprese che ricorrono alla composizione negoziata sono in gran parte società di capitali, attive nel Nord, di dimensioni medio-piccole ma con una buona strutturazione.
Al contrario, le procedure più “tradizionali” come la liquidazione giudiziale coinvolgono spesso imprese individuali o molto piccole, spesso già in situazioni compromesse.
Questo conferma quanto sia strategico intervenire in tempo, scegliendo strumenti capaci di tutelare la continuità e valorizzare il patrimonio aziendale.
Consulta l’Osservatorio completo qui.